APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DISEGNO DI LEGGE CHE DOVREBBE RIFORMARE LA SCUOLA ITALIANA, NONOSTANTE LE MIGLIAIA DI STUDENTI SCESI IN PIAZZA PER CONTESTARLO
Cento mila assunzioni di precari a settembre, sgravi fiscali per le famiglie che iscrivono i figli alle paritarie, voucher di cinquecento euro l'anno a testa per l'aggiornamento dei professori, scatti di stipendio legati al merito dal 2016: queste saranno, secondo il governo, le novità introdotte con la riforma.
Secondo il ministro Stefania Giannini il Disegno di Legge appena approvato realizzerà "un nuovo modello di scuola in cui i dirigenti scolastici e gli insegnanti avranno gli strumenti per realizzare quell'autonomia che finora è rimasta solo sulla carta" (Fonte www.ansa.it).
Critici invece i sindacati.
Gianna Fracassi, segretario nazionale Cgil, commenta: “Il disegno di legge presentato dal governo conferma l’attacco al contratto nazionale, introducendo un vulnus al principio costituzionale che esclude oneri a carico dello Stato per il finanziamento delle scuole private. Per gli insegnanti si prevede più discrezionalità nelle assunzioni e sulle carriere. Per le assunzioni dei precari si registra uno scarto tra l’annuncio di 150 mila assunzioni e la realtà, con migliaia di precari delusi nelle loro attese. Rimangono tutte le preoccupazioni sulla tempistica delle assunzioni, che potrebbero mancare l’obiettivo di avere gli insegnanti in classe al primo settembre 2015”. La Cgil, conclude Fracassi, si aspetta “l’avvio di un reale confronto in Parlamento e con le organizzazioni sindacali, per ricondurre tutte le materie che riguardano il lavoro, alla contrattazione e per realizzare un vero cambiamento della scuola che innanzi i livelli di istruzione del paese, sviluppando la centralità e la qualità della scuola pubblica e garantendo pienamente l’accesso all’istruzione con interventi di diritto allo studio”.
Critiche vengono espresse anche da Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil: “È inaccettabile la forte concentrazione dei poteri attribuiti ai presidi, perché mette a rischio principi costituzionali come la libertà di insegnamento. Essi potranno assegnare discrezionalmente premi di stipendio ai docenti ‘meritevoli’ e sceglierli da un albo territoriale. Una sorta di ‘vetrina’ dove sarà pubblicato il loro curricolo”. Il governo, ha aggiunto Pantaleo, “ha preso ancora una volta la strada dell’autoritarismo, facendo invasioni di campo del Ccnl. Quando le regole si incrinano, la democrazia nei luoghi di lavoro e l’autonomia professionale sono a rischio”.
Inaccettabile infine, sempre secondo il segretario Flc, "non aver scelto lo strumento del decreto legge per garantire dal primo settembre tutte le 150 mila assunzioni promesse. Anzi, il piano annunciato si è ridotto di 49 mila unità. Un fatto inaccettabile dopo mesi di annunci e di promesse" (Fonte www.flcgil.it).