RICONOSCIUTO LO STATUS DI RIFUGIATO POLITICO SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA IN GIUDIZIO
Il Tribunale di Milano ha riconosciuto la protezione internazionale nella forma dello status di rifugiata politica ad una cittadina nigeriana, vittima di tratta a fini sessuali.
La donna, che, dopo aver avanzato la domanda di protezione internazionale alle competenti autorità italiane, non si è presentata davanti alla Commissione Territoriale di Milano il giorno della convocazione, una volta ricevuta la notifica del diniego che ha concluso la fase amministrativa della procedura, si è rivolta al nostro studio per promuovere il ricorso in sede giurisdizionale. All'udienza fissata davanti al giudice la ricorrente non ha potuto essere presente per l'audizione personale. Ciò nonostante, il giudice ha correttamente ritenuto che dalla documentazione prodotta nel fascicolo di causa, e, in particolare, dagli atti di un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica - atti nei quali la ricorrente figurava quale persona offesa dal reato di trasporto e ingresso illegale di esseri umani nel nostro Paese ai fini dello sfruttamento sessuale - risultasse provato che la donna fosse stata vittima di persecuzione per motivi di genere e che corresse il rischio di divenire nuovamente vittima di analoga persecuzione: "...ritiene questo Tribunale che la ricorrente sia meritevole della protezione internazionale nella forma dello status di rifugiato, essendo evidente il persistente pericolo per la stessa di subire ulteriori persecuzioni, come già avvenuto pochi mesi dopo il suo ingresso in Italia, ad opera delle stesse persone con le quali era entrata in contatto nel suo paese, in quanto facenti capo ad organizzazioni transnazionali ben radicate che approfittano della situazione di debolezza e vulnerabilità in cui le ragazze giovani, come la ricorrente, vengono a trovarsi creando dei vincoli dai quali è difficilissimo liberarsi", concludendo così per il riconoscimento dello status di rifugiato di cui alla Convenzione di Ginevra.